mercoledì 14 marzo 2012

11 Solo i poveri camminano

11 Solo i poveri camminano

Sto meditando sul mistero della notte santa, che è stata spartita dalla luce accesa a Betlemme nella umiltà di un serraglio per pastori e animali.
La religione è circondata di mistero, è mistero. E il mistero si veste di simboli, che ci danno una chiave di lettura e un segnale. Per questo nella liturgia il simbolo rimane centrale e va salvato nella sua genuinità e nella sua trasparenza.
Anche il vangelo per simboli. Anche il presepio è  un simbolo, una chiave per avvicinarsi al mistero.
Leggendo il vangelo di Luca (2,8-20) e guardando il presepio si vede che mancano tante categorie di persone, soprattutto quelle che solitamente, nella storia umana (o disumana), sono in prima piano; invece hanno una parte di protagonisti quelli che solitamente sono solo comparse o vittime della tragicommedia umana. Sto parlando dei preti, dei guerrieri e dei ricchi da una parte e dei pastori dall' altra.
Non sono tanto stupido o ingenuo da spartire la bontà e la cattiveria in base al modulo delle tasse. Ci sono poveri carogne come ci sono ricchi coscienziosi; c'è gente che non ha niente ed è egoista e gente che ha soldi ma riesce ad adoperarli con coscienza e liberalità.
Voglio andare più a fondo, nel cuore dalle persone. Anche le beatitudini chiamano fortunati i poveri nello spirito (Mt 5,3). poveri sono quelli distaccati dalle robe del mondo, che non si fondano su di una forza materiale ma ripongono nel Signore tutta la loro fiducia. Povertà e libertà sono sinonimi.
Però è chiaro che la povertà di soldi e di mezzi umani è la strada più dritta per la povertà spirituale. I poveri non possono farsi illusioni, per quello è più facile che si mettano in viaggio, a cercare.
I preti non sono andati a cercare il Signore perché erano sicuri di averlo o lo cercavano nei libri. Ma un Dio teologico non vale un Dio di carne. I ricchi non lo cercavano perché avevano già un loro Dio ed erano troppo impegnati a trafficare e a contare palanche. E poi, piuttosto di avere un Dio esigente e alternativo a mamone (Mt 6,24), mille volte meglio stare senza. I soldati avrebbero stonato troppo davanti al principe della pace. Gli unici adatti erano i poveri pastori: gli unici che vegliavano e gli unici disposti a affrontare il freddo della notte per cercare una luce.
In quei passi silenziosi dei pastori vedo la processione dei poveri, le trasmigrazioni dei popoli che hanno attraversato la notte infinita della storia per cercare un pezzo di pane e, una spanna di sottotetto, un po' di libertà, un'oncia di dignità. O notte eterna dei poveri e dei disperati, unica vera notte e unica che merita di essere illuminata dalla luce liberante e consolante di Cristo! O passi benedetti dei poveri, che da sempre camminate senza mai fermarvi, perché inesauribile è la fame e sete di giustizia e di dignità che vi spinge! I ricchi si fanno portare; i preti preferiscono stare seduti a studiare o inginocchiati a pregare. Solo i poveri camminano sempre. per riscaldarsi e per cercare.
Signore, non castigare i poveri togliendogli la speranza e la voglia di cercare. Solo vedi di loro, perché sono sempre a rischio. Chi è nel buio, va ovunque trova luce, come le falene che volano verso la luce e restano bruciate. Signore, non castigare l' eterna illusione dai poveri con eterne delusioni.

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