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Mozart, la musica
Tra
le tante (o poche) stelle che nei secoli hanno illuminato e
illumineranno la notte dell'umanità, una dalle più luminose è
quella di Mozart ed è un atto di giusta riconoscenza ricordare i 250
della sua nascita. Joannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus (detto,
Amadeus) è nato a Salzurg il 27 di gennaio del 1756, ultimo dei
sette figli di Leopold e di Anna Maria Pertl. Di questa
covata,resteranno solo due, Wolfgang Amadeus o, meglio, Amadé, e sua
sorella Maria Anna (Nannerl), che condividerà col fratello la
passione della musica e la fatica dei concerti in giro per l'Europa.
Non
si può parlare di Mozart senza parlare del padre, musicista e
compositore, che la storie ha giudicato con severità per la sua
influenza possessiva sull' enfant prodige che Dio gli aveva regalato.
Ha scoperto il suo talento e lo ha sviluppato al massimo, ma ha anche
tolto al figlio la stagione più bella della vita. Qualcuno ha
paragonato l'infanzia di Mozart con quella del Leopardi, anche se si
tratta di due esperienze dal tutto differenti. Leopardi sempre chiuso
nella sua biblioteca e Mozart sempre in giro a esibirsi come un
fenomeno da baraccone, con umiliazioni e strapazzi. Gli è capitato
più volte di restare senza lavoro, senza un soldo, senza un tetto.
Quando gli andava bene, aveva un posto in cucina, con i servi.
Peraltro tanta gente stava parecchio peggio. Ha girato per tutta
l'Europa, venendo a contatto con le più grandi tradizioni musicali.
Amava in particolare l'Italia e conosceva bene la lingua italiana,
preferita nelle sue opere. Ha conosciuto e lo hanno conosciuto tutti
i regnanti e non c'era palazzo di nobili che non gli spalancasse i
suoi saloni. E' stato onorato dall' imperatore Giuseppe II ma il
conte Arco, "grande maestro cuciniere" del principe
arcivescovo di Salzburg, Colloredo, lo ha licenziato con una pedata.
Per
tutta la vita ha combattuto per questioni economiche e più di una
volta ha composto per pagare i creditori. La moglie, Costanze Weber
aveva passione solo di spendere e di godere. Lo ha spiumato da vivo e
si è fatta mantenere dopo morto, con i diritti di autore. E'
diventato padre sei volte, ma quattro bambini sono morti nei primi
giorni o mesi. E anche lui, che non era stato un leone, ha chiuso la
sua vita a 36 anni, in miseria. Al suo funerale c'erano quattro
gatti, neanche la moglie, e lo hanno seppellito nella fossa dei
poveri.
Eppure,
da questo uomo così provato, non è venuta fuori malinconia o
disperazione, ma musica straordinaria, come se fosse fatto di armonie
e non di carne e sangue come noi. "I musicisti vorrebbero
arrivare in cielo con le loro opere, ma lui, Mozart, viene dal cielo"
ha scritto Kurt Pahlen. Il più bello complimento lo ha fatto Karl
Barth: "forse gli angeli, quando lodano Dio, suonano musiche di
Bach, ma non sono sicuro del tutto. sono sicuro invece che, quando
sono da soli, suonano Mozart e quella volta anche il Signore gode
ascoltandoli".
La
sua vena musicale ha buttato fuori come una fontana: acqua fresca,
brillante, leggera e sostanziosa. Le sue opere rimarranno nei secoli,
come le sue sonate. Ascoltando le sue messe, si sente una religiosità
profonda e autentica. Il suo Ave verum, composto negli ultimi mesi di
vita, è un concentrato di mistica e il Requiem, provato incompiuto
sul letto di morte, è il più grande affresco sulla maestà tremenda
di Dio e la creatura misera che domanda remissione.
Mozart,
iscritto alla massoneria, ha avuta fortuna anche nella chiesa.
Clemente XIV lo ha nominato cavaliere; Giovanni Paolo II ha celebrato
in San Pietro i due secoli della sua morte, e il bavarese Benedetto
XVI si distrae dal peso pontificale ascoltando e suonando la sua
musica divina. Gli americani hanno sperimentato che anche le vacche,
con la musiche di Mozart, producono più latte..
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