mercoledì 4 luglio 2012

27 La sorpresa della prima viola


27 La sorpresa della prima viola

Fedele al proverbio di “San Sebastiano con la viola in mano”, dal venti di gennaio guardo ogni giorno e in ogni angolo per vedere ripetersi il miracolo della prima viola. Sarà anche una superstizione, come i romani col sole, ma anch’io amo vedere nel primo fiorellino, magari minuto e spaurito, il segnale che ancora una volta la vita l'ha vinta sulla morte.
Quest’anno la sorpresa è stata raddoppiata: e per la novità del fiore e per la stranezza dal luogo.
Difatti non l'ho trovata in un luogo santo come il sagrato della chiesa e neanche in un luogo serio come la canonica e nemmeno in un luogo frequentato come un fosso ai margini delle case, ma lontano, non avrei mai pensato né di guardare né di trovare.
Stavo passeggiando come mio solito. Questo mi permette di mettermi in comunione con la grande madre terra. Madre che noi figli dovremmo trattare bene se non altro per interesse. E invece non perdono occasione per finire di compromettere un ambiente già compromesso. Questo pensiero mi girava in testa perché avevo trovato, uno spiazzo a confine di una stradina, i segnali della miseria e della stupidità umana: carte, fazzoletti e gomme e plastiche. Certa gente riesce in un colpo a sporcare l’amore e la terra.
Eppure il Signore mi ha fatto trovare proprio li, in mezzo a tanta porcheria, il miracolo della prima viola. Anche se aveva avuto il destino di nascere un luogo sporco, lei era pulita e il contrasto la faceva sembrare, se fosse stato possibile, ancora più bella. Perché il contrasto tra bene e male serve proprio a questo: a far vedere più bello il bene e più brutto il male.
Mi sono chinato a raccoglierla e con sorpresa ne ho viste altre, una stretta vicino all'altra, senza arroganza ma anche senza complessi d’inferiorità Guardando a occhio, c'erano più fiorellini che non carte, anche se le carte si vedevano da lontano e le viole ci si doveva abbassare per vederle, poiché erano minute e nascoste. Il male fa sempre più fragore del bene ma c'è più bene che male, altrimenti saremmo già estinti.
Dio, o la natura, ti manda questi esempi per farti scuola di vita. Se guardo solo il male, mi prende la disperazione. E allora Dio mi manda il fiorellino. Se guardo solo il bello, posso perdermi in uno stupido ottimismo. E allora Dio mi mette sotto gli occhi anche la realtà del male. Così riesco ad avere una visione realistica e vera della vita. Che è un miscuglio di bene e di male. Il primo servirà per nutrire la speranza; il secondo per non rinunciare alla prudenza.
Inoltre ho concluso che bene e male convivono tanto insieme, come il frumento e la zizzania del vangelo (Mt 13,24-30), che non c'è discarica in cui non vedi qualche fiore e non c'è giardino in cui non vedi qualcosa di scarto. Cioè a dire che nella vita niente è perfetto e non c'è situazione tanto sballata che non si possa trovare qualcosa di buono. Quelli che incolpano sempre la società e la struttura, cercano solo un alibi alla loro pigrizia e al loro conformismo. Tutti sappiamo che i campi di concentramento sono tanto satanici che più di uno ha avuto la sensazione e la tentazione che Dio non esistesse. Eppure mai come in quegli inferni sono riusciti a fiorire rose straordinarie di solidarietà e di spiritualità. Una sorta di vendetta di Dio e dello spirito sul demonio e la materia.
Signore, non lasciare mai la discarica del mondo senza un fiore e la cattiveria degli uomini senza un raggio di positività.

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