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La barba di Maometto
Davanti
all'indignazione esasperata e incontrollata di parte del mondo
islamico per le dodici vignette satiriche contro Maometto pubblicate
su di un giornale danese, ti viene da dire, come gli avi, “male a
Paluzza e peggio a Tamai”. perché, veramente, non si sa dove è il
peggio e non si riesce a trovare la ragione. perché andare a
offendere la sensibilità di milioni e milioni di persone che si sa
quanto ci tengono ai loro simboli e ai loro valori? Se per gran parte
del mondo occidentale il mondo religioso non dice niente o
addirittura dà fastidio, una superbia culturale o psicologica
patetica, ci sono persone che fanno della religione e dei libri santi
il punto di riferimento fondamentale o assoluto. Perché andare a
provocarli stupidamente?
I
paesi del nostro continente, soprattutto quelli a occidente come la
Danimarca, Svezia e via avanti, hanno una sola religione, fede e
divinità: la libertà. Si è liberi di convivere o di lasciarsi, di
dire ciò che si ha voglia, di tappezzare i muri di qualunque
stupidaggine o porcheria,, di appendersi la collo corna e o simboli
zodiacali di ogni fatta e misura. L’unica cosa proibita, derisa,
guardata di traverso è la religione. E' serietà, onestà,
intelligenza? Bisogna che il nostro mondo emancipato e disinibito
impari un po' di creanza, di rispetto, di umiltà e di autentica
libertà.
Ma
se noi occidentali adoperiamo male la libertà, anche il mondo
musulmano, o buona parte, sta adoperando molto male la sua religione,
mettendo in luce il suo aspetto più integralista e intollerante, che
è proprio il contrario della religione. Tutta questa esplosione di
rabbia e di violenza, che ha fatto le sue vittime nel mondo
cristiano, con la morte in Turchia dal prete Andrea Santoro, e ancora
più nel musulmano, è troppo compatta e uguale, troppo generalizzata
e sincronizzata per crederla genuina. Qui la religione è solo una
scusa in mano a gente che vive di terrorismo e a governi, come Arabia
Saudita, Siria e Iran, che hanno tutto l'interesse ad aizzare la loro
gente contro l' occidente corruttore perché non guardi ciò che
succede nell' oriente oppressore. Come mai la rabbia è saltata fuori
tre mesi dopo la pubblicazione delle caricature ed è stata più
forte dove più deboli sono i diritti civili? Si sa che in quei paesi
la censura regna sovrana, controllando tutto e tutti. Chi ha deciso
di far vedere ai musulmani le vignette sacrileghe (se mai le hanno
viste!) e chi ha dato loro il permesso di radunarsi a migliaia,
urlando e bruciando bandiere, magari scambiando quella svizzera per
quella danese, e ambasciate? Come mai fino alla preghiera del Venerdì
nessuno sapeva o protestava e, subito dopo la predica degli ulema,
degli imam e degli scheiks, l’oriente ha preso fuoco?
E'
un caso che deve farci riflettere a ogni livello. perché si ripeterà
sempre più spesso e certe gente troverà sempre un pretesto per
sottolineare la superiorità di una cultura e di un mondo rispetto
all' altro. E questa divisione sempre più netta e pericolosa capita
proprio in pieno processo di globalizzazione. Non abbiamo mai avuto
un mondo così unito e interdipendente e non abbiamo mai avuta tanta
distanza culturale e politica. La lezione, l’unica, che dobbiamo
ricavare è quella del rispettare e farsi rispettare, non offrendo il
fianco ai più esasperati ma anche pretendendo la parità di
rispetto. Se non è tollerabile deridere i musulmani, non è
tollerabile che loro deridano gli ebrei o i cristiani. Perché la
barba di Maometto, per tanto santo e venerabile, non vale più della
barba di Aronne o di Gesù Cristo. E neanche più di qualunque barba
o volto o persona, che viene umiliata o uccisa con l’illusione di
onorare la divinità. Difficile, e doloroso, dover scegliere fra il
nostro niente e il loro troppo!
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