sabato 8 febbraio 2014

06 La barba di Maometto

06 La barba di Maometto
Davanti all'indignazione esasperata e incontrollata di parte del mondo islamico per le dodici vignette satiriche contro Maometto pubblicate su di un giornale danese, ti viene da dire, come gli avi, “male a Paluzza e peggio a Tamai”. perché, veramente, non si sa dove è il peggio e non si riesce a trovare la ragione. perché andare a offendere la sensibilità di milioni e milioni di persone che si sa quanto ci tengono ai loro simboli e ai loro valori? Se per gran parte del mondo occidentale il mondo religioso non dice niente o addirittura dà fastidio, una superbia culturale o psicologica patetica, ci sono persone che fanno della religione e dei libri santi il punto di riferimento fondamentale o assoluto. Perché andare a provocarli stupidamente?
I paesi del nostro continente, soprattutto quelli a occidente come la Danimarca, Svezia e via avanti, hanno una sola religione, fede e divinità: la libertà. Si è liberi di convivere o di lasciarsi, di dire ciò che si ha voglia, di tappezzare i muri di qualunque stupidaggine o porcheria,, di appendersi la collo corna e o simboli zodiacali di ogni fatta e misura. L’unica cosa proibita, derisa, guardata di traverso è la religione. E' serietà, onestà, intelligenza? Bisogna che il nostro mondo emancipato e disinibito impari un po' di creanza, di rispetto, di umiltà e di autentica libertà.
Ma se noi occidentali adoperiamo male la libertà, anche il mondo musulmano, o buona parte, sta adoperando molto male la sua religione, mettendo in luce il suo aspetto più integralista e intollerante, che è proprio il contrario della religione. Tutta questa esplosione di rabbia e di violenza, che ha fatto le sue vittime nel mondo cristiano, con la morte in Turchia dal prete Andrea Santoro, e ancora più nel musulmano, è troppo compatta e uguale, troppo generalizzata e sincronizzata per crederla genuina. Qui la religione è solo una scusa in mano a gente che vive di terrorismo e a governi, come Arabia Saudita, Siria e Iran, che hanno tutto l'interesse ad aizzare la loro gente contro l' occidente corruttore perché non guardi ciò che succede nell' oriente oppressore. Come mai la rabbia è saltata fuori tre mesi dopo la pubblicazione delle caricature ed è stata più forte dove più deboli sono i diritti civili? Si sa che in quei paesi la censura regna sovrana, controllando tutto e tutti. Chi ha deciso di far vedere ai musulmani le vignette sacrileghe (se mai le hanno viste!) e chi ha dato loro il permesso di radunarsi a migliaia, urlando e bruciando bandiere, magari scambiando quella svizzera per quella danese, e ambasciate? Come mai fino alla preghiera del Venerdì nessuno sapeva o protestava e, subito dopo la predica degli ulema, degli imam e degli scheiks, l’oriente ha preso fuoco?
E' un caso che deve farci riflettere a ogni livello. perché si ripeterà sempre più spesso e certe gente troverà sempre un pretesto per sottolineare la superiorità di una cultura e di un mondo rispetto all' altro. E questa divisione sempre più netta e pericolosa capita proprio in pieno processo di globalizzazione. Non abbiamo mai avuto un mondo così unito e interdipendente e non abbiamo mai avuta tanta distanza culturale e politica. La lezione, l’unica, che dobbiamo ricavare è quella del rispettare e farsi rispettare, non offrendo il fianco ai più esasperati ma anche pretendendo la parità di rispetto. Se non è tollerabile deridere i musulmani, non è tollerabile che loro deridano gli ebrei o i cristiani. Perché la barba di Maometto, per tanto santo e venerabile, non vale più della barba di Aronne o di Gesù Cristo. E neanche più di qualunque barba o volto o persona, che viene umiliata o uccisa con l’illusione di onorare la divinità. Difficile, e doloroso, dover scegliere fra il nostro niente e il loro troppo!


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