mercoledì 1 agosto 2012

31 Maddalena, la “passionaria”


31 Maddalena, la “passionaria”

La tradizione ha confuso e identificato in una sola persona la donna che aveva lavato i piedi a Gesù, Maria di Magdala che era stata liberata da sette demoni e Maria la sorella di Lazzaro e di Marta. Su di una cosa è stata sempre precisa: riguardo l' amore appassionato della Maddalena.
La conversione le ha fatta cambiare vita, ma il vulcano del' amore totale che la bruciava non si è spento. Difatti, giunta davanti a Cristo, ha adoperato le stesse armi di seduzione che facevano perdere l’anima ai suoi tanti amanti: il fiume dei capelli, la fontana delle lacrime e i baci più infuocati, divenuti atto di pietà. Perché non avrebbe dovuto voler bene al Signore anche con la parte più bella di se, il suo corpo?
Il Signore, dicendo che “i suoi peccati, che sono tanti, le sono stati perdonati, perché ha ha molto amato” (Lc 7,47), si è complimentato con lei e ha condannato noi. Stentiamo a ottenere il perdono perché , anche se non facciamo grandi peccati, abbiamo il cuore senza amore. E questo è l’unico peccato e il più tremendo.
Guardando a tanta freddezza della cristianità, a tanta virtù laida, a tante esistenze insignificanti e spente, devi avere simpatia per Maddalena o Nena, con la sua passione che non riusciva a sfogarsi.
Almeno lei faceva girare la testa a tutti, mentre noi facciamo girare la testa dal' altra parte!
Dopo l' Ascensione, Maddalena ha attraversato il mare su di una barchetta, giungendo fino a Marsiglia, in Francia. E sarà una fantasia, ma un amore forte non fa volare, attraversare montagne e mari e arrivare fino alla porta dell' inferno e del cielo? Neanche la morte lo vince, dal momento che l’eternità sarà puro amore.
In questa storia così bella non mi piacciono le prediche moralistiche e stupide su “la bellezza della virtù e la bruttezza del vizio” o su “la contentezza dei buoni e la disperazione dei cattivi” e neanche l' iconografia. I pittori raffigurano Maddalena brutta, scompigliata, sporca, svestita e con teschio in mano. Ma come si può diventare brutti appena ci si innamora della bellezza stessa? Non doveva diventare ancora più bella?
Non accetto una certa spiritualità di disistima per la realtà creata e di odio per il corpo, il pensare alla sessualità come l’eterno pericolo e alla corporalità come un peso da sopportare. Come tanti santi che trattavano il corpo come un “somaro” e un “cadavere”. O santa Maddalena de’ Pazzi, che urlava: “O patire o morire”. questa gente è pericolosa, diseducativa, sballata e in contrasto con la visione positiva che la Bibbia ha della creazione, da compatire ma non da canonizzare.
E' Dio che l'ha creata bella, la Maddalena, e non il diavolo. E se per andare in Paradiso si deve essere brutti, storpi, antipatici, selvaggi, disgraziati, scapoli, senza soldi e scalognati, allora conviene cambiare destinazione. La vita cristiana non deve essere il desiderio di scappare da lì ma la fortuna di avere qui un acconto della realtà ultima. Una religione che ti spegne, ti raffredda, ti disamora, ti toglie la passione con i suoi rischi per rischiare di non puzzare di niente, non è un dono di Dio. E se la conversione deve togliermi il gusto e la pienezza del vivere, non mi ingolosisce. Un peccatore fantasioso e vivo è preferibile a un fedele insipido e noioso. Davanti alla prospettiva di un'eternità monotona, mi butto con la plebe. Accettando anche l' inevitabile confusione.

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