mercoledì 10 ottobre 2012

41 Tre regali per crescere

41 Tre regali per crescere
Se la ricchezza di una festa dipende della sua simbologia, è chiaro che l'Epifania, o Pasqua Tafanie, è la madre delle feste. Difatti è difficile trovare un’altra giornata così ricca di significati. Forse per questo il Friuli ha voluto adornarla di tante perle musicali, liturgiche e di costume. Penso alle melodie, alle messe particolari, alle benedizioni, ai pignarûi. Mantenerle per avere un leagame col passato è qualcosa; vivere la loro dimensione di profonda religiosità è tanto di più.
In questo mio cercare orme di Dio nel mondo friulano di oggi, vorrei soffermarmi sul vangelo dei Re Magi, dal momento che la parola di Dio è contemporane a ogni età.
Allora dico che la teologia e l' istituzione ecclesiastica non sono l'unica strada nè la più sicura. I Re Magi sono arrivati, con la loro sapienza umana, dove i preti con i loro messali non sono arrivati. Un popolo vivo deve cercare un Dio vivo. Non tanto o solo nella sua memoria ma nella realtà di ogni giorno. col rischio anche di trovarsi al buio perché non si riesce a vedere la stella. Lui però ci vede, perché Dio ha un occhio più buono del nostro. Possibile che nel Friuli di oggi non si trovi una presenza di Dio, un' incarnazione del suo mistero!
I Re Magi si sono riempiti di gioia appena hanno rivisto la stella. Un popolo non può vivere solo guardando televisioni o palanche o lavoro o roba. Ha bisogno di guardare anche in alto, nel cielo, e di vedere almeno una stella. Per avere orientamento e speranza. Può starci che il cielo sia nella intimità della nostra anima, dove solitamente si trova più buio e freddo. Un popolo non può solo lavorare come il somaro. Deve anche contemplare.
Nel viaggio dei Re Magi per andare dal bambino, vedo come il completamento dell' arco della vita. I sapienti (non suo se erano vecchi; so però che la sapienza viene con l’età e l’esperienza) sanno che la storia non può continuare se non riescono a travasare nelle nuove generazioni la loro ricchezza spirituale e culturale. La storia è figlia di un passato ma anche madre di un avvenire, altrimenti è sterile.
Se vogliamo che il Friuli viva anche domani, e viva con dignità e onore, bisogna che le nuove generazioni abbiano non solo i soldi, la fatica e i sudori degli antenati, ma anche la lingua, la cultura, i valori, la storia, la fede. Altrimenti muoriamo noi ma moriranno anche loro. O vivranno morti nell’anima, che è la peggior morte (Mt 10,28).
Ho ragionato spesso sui regali che i Re Magi avevano messo nelle loro arche. Lo so che gli esperti dicono che hanno voluto, con la luce della fede, professare Cristo re del mondo, prete della nuova alleanza e Redentore della storia per mezzo della sua passione e morte. Sono interpretazioni, e una vale l'altra. Per questo vado a cercare un significato più vicino a noi. L’oro significa la padronanza, l’incenso la preghiera e la mirra il dolore. Se io dovessi fare un regalo a mio figlio, non potrei trovare significato più splendido.
Un bambino diventa grande solo se riesce a padroneggiare se stesso, a trovare uno spazio per la preghiera e per il trascendente e a portare con forza la croce che la vita gli prepara. Fino a che non sa comandarsi, aprirsi al trascendente e pagare di tasca propria il prezzo della vita rimane bambino, egoista, raggrinzito nell’anima, una tragedia per sè e per il mondo.
Naturalmente il discorso vale anche per il popolo, se vuole crescere.

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