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Tre regali per crescere
Se
la ricchezza di una festa dipende della sua simbologia, è chiaro che
l'Epifania, o Pasqua Tafanie, è la madre delle feste. Difatti è
difficile trovare un’altra giornata così ricca di significati.
Forse per questo il Friuli ha voluto adornarla di tante perle
musicali, liturgiche e di costume. Penso alle melodie, alle messe
particolari, alle benedizioni, ai pignarûi. Mantenerle per avere un
leagame col passato è qualcosa; vivere la loro dimensione di
profonda religiosità è tanto di più.
In
questo mio cercare orme di Dio nel mondo friulano di oggi, vorrei
soffermarmi sul vangelo dei Re Magi, dal momento che la parola di Dio
è contemporane a ogni età.
Allora
dico che la teologia e l' istituzione ecclesiastica non sono l'unica
strada nè la più sicura. I Re Magi sono arrivati, con la loro
sapienza umana, dove i preti con i loro messali non sono arrivati. Un
popolo vivo deve cercare un Dio vivo. Non tanto o solo nella sua
memoria ma nella realtà di ogni giorno. col rischio anche di
trovarsi al buio perché non si riesce a vedere la stella. Lui però
ci vede, perché Dio ha un
occhio più buono del nostro. Possibile che nel Friuli di oggi non si
trovi una presenza di Dio, un' incarnazione del suo mistero!
I
Re Magi si sono riempiti di gioia appena hanno rivisto la stella. Un
popolo non può vivere solo guardando televisioni o palanche o lavoro
o roba. Ha bisogno di guardare anche in alto, nel cielo, e di vedere
almeno una stella. Per avere orientamento e speranza. Può starci che
il cielo sia nella intimità della nostra anima, dove solitamente si
trova più buio e freddo. Un popolo non può solo lavorare come il
somaro. Deve anche
contemplare.
Nel
viaggio dei Re Magi per andare dal bambino, vedo come il
completamento dell' arco della vita. I sapienti (non suo se erano
vecchi; so però che la sapienza viene con l’età e l’esperienza)
sanno che la storia non può continuare se non riescono a travasare
nelle nuove generazioni la loro ricchezza spirituale e culturale. La
storia è figlia di un passato ma anche madre di un avvenire,
altrimenti è sterile.
Se
vogliamo che il Friuli viva anche domani, e viva con dignità e
onore, bisogna che le nuove generazioni abbiano non solo i soldi, la
fatica e i sudori degli antenati, ma anche la lingua, la cultura, i
valori, la storia, la fede. Altrimenti muoriamo noi ma moriranno
anche loro. O vivranno morti nell’anima, che è la peggior morte
(Mt 10,28).
Ho
ragionato spesso sui regali che i Re Magi avevano messo nelle loro
arche. Lo so che gli esperti dicono che hanno voluto, con la luce
della fede, professare Cristo re del mondo, prete della nuova
alleanza e Redentore della storia per mezzo della sua passione e
morte. Sono interpretazioni, e una vale l'altra. Per questo vado a
cercare un significato più vicino a noi. L’oro significa la
padronanza, l’incenso la preghiera e la mirra il dolore. Se io
dovessi fare un regalo a mio figlio, non potrei trovare significato
più splendido.
Un
bambino diventa grande solo se riesce a padroneggiare se stesso, a
trovare uno spazio per la preghiera e per il trascendente e a portare
con forza la croce che la vita gli prepara. Fino a che non sa
comandarsi, aprirsi al trascendente e pagare di tasca propria il
prezzo della vita rimane bambino, egoista, raggrinzito nell’anima,
una tragedia per sè e per il mondo.
Naturalmente
il discorso vale anche per il popolo, se vuole crescere.
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