sabato 23 aprile 2011

17 Onorare: una legge di vita


17 Onorare: una legge di vita.

In quel puntino sperduto nel mondo, che si chiama Basagliapenta la primavera è entrata anche quest’anno alla grande. Difatti il 21 marzo abbiamo presentato la Bibbia tradotta in friulano, nello stesso ambiente in cui è maturata. Una grande festa: per la gente, per le belle parole dette, per il clima religioso e affettuoso della celebrazione. Insomma bene e basta.
Vorrei scrivere qualche impressione a caldo.
Qualcuno si aspettava il pienone in paese. A parte che non è più la stagione dei pienoni, bisogna anche dire che la gente si è assuefatta, l’abbiamo abituata, a venire in chiesa solo per la messa o per le funzioni religiose. Se gli avessimo detto che la Bibbia non vale meno della messa e soprattutto del rosario e delle coroncine, forse ora staremmo meglio. Mea culpa. Peraltro possiamo prendercela con le persone, se per le gerarchie la Bibbia viene dopo tutto il resto?
Un gruppetto di ragazzini mi ha detto: “Pre Toni, lunedì non possiamo esserci perché a Udine c’è Jovanotti e abbiamo già comprato il biglietto.” Cosa dovevo dire loro? Che paragonare la Bibbia a un disco o a un cantante è un’eresia e preferire il cantante è una tragedia? Se l’hanno fatto, lo avranno sentito da altri. Nel caso è meglio chiedersi come siamo giunti a questo? Ho risposto loro: “Ragazzi, può essere che per voi questo sia il tempo di Jovanotti. Quando verranno altri tempi, spero che possiate leggere il libro della vita.”
Però la maggioranza è stata più che contenta. Infatti il giorno dopo dicevano ”Cosa vi siete persi!”.
Che è il più bel complimento, dal momento che in chiesa si deve guadagnare, non perdere.
Molti hanno detto: “ Noi, non c’intendiamo riguardo la Bibbia, ma abbiamo piacere a sentire parlare bene del nostro prete.” Che bello! Il prete, il medico, il maestro non devono onorare la loro professione e il loro ambiente? Se un prete fa odiare la chiesa e un professore la scuola e un dottore l’ospedale e un genitore la casa e la famiglia, non è un delitto?
Una volta Gesù stava parlando e una donna ha urlato: “Benedetta tua madre che ti ha partorito e il suo seno che ti ha allattato!” Difatti, quando uno si fa onore, si dice: “Benedetta sua madre!” Se invece lo conducono in prigione. “Povera madre!”.
Quando è terminata la celebrazione, le donne di Basagliapenta, e non solo loro, sono venute a complimentarsi con me e dicevano: “Che onore ad averlo come nostro parroco” se invece ne avessi combinata una di quelle grosse avrebbero finto di non conoscermi e avrebbero detto: “ Ne ha combinata un’altra delle sue, quell’ostinato?”
Una persona che ti onora, l’ascolti, la preghi, la tieni da conto, perché ti aiuta a vivere. E si è orgogliosi di mostrarla come un tesoro. Che piacere, se i friulani, quando si incontrano con un forestiero, dicessero: “Vieni, che ti mostro i miei tesori: la mia chiesa, la mia lingua, il mio canto, il mio modo di vivere, di ragionare, di mangiare!” sarebbe un popolo onesto e bravo e di avvenire sicuro. Si mostrerebbe intelligente e fine. Esibirebbe allo straniero i suoi tesori senza perdere la sua dignità e guadagnerebbero entrambi.
Il quarto comandamento recita: “ Onora tuo padre e tua madre, se vuoi vivere a lungo sulla terra.” Peccato che l’abbiamo usato nell’accezione più banale ovvero ubbidire ai genitori, ai superiori e ai padroni. C’è qualcosa di più. Il frutto dell’albero onora il fiore e il ramo e il tronco e la radice. Solo così c’è continuità. Perché onorare non è una regola di buona educazione o di convenienza ma è una legge di vita. Il contrario di onorare è il vergognarsi, non voler più sentire parlare, tagliare ogni rapporto. La morte.

Nessun commento:

Posta un commento