lunedì 26 dicembre 2011

36 Il corpo regalo di Dio


36 Il corpo regalo di Dio


La mia pievania, come molte in Carnia e in Friuli, è dedicata alla Madonna Assunta in cielo, o madonna d’agosto. Ora, con la secolarizzazione, si è semplificato in “Ferragosto”, senza Madonna.
Come pievano e come prete, mi tocca immedesimarmi nel mistero per poter trasfondere un po’ del suo significato più bello e per poter consolare i miei fedeli lontani, con la visione della vita eterna, ancora più distante. Difatti mi sento sempre più imbarazzato a spiegare loro la belezza della Madonna Assunta in cielo in anima e corpo a gente che non si preoccupa troppo per l’anima e che il proprio corpo lo stenderebbe più volentieri sulle sabbie di Lignano, in mezzo a tanta grazia di Dio.
Posso, in coscienza, proseguire con la nenia, che i pagani, i materialisti, gli sporcaccioni si accontentano della banalità del ferragosto, a ricordo dei bagni dell’imperatore Augusto, mentre i cristiani avranno le loro ferie nell’aldilà? Ha senso, se mai ne ha avuto, questa campagna di rinnegare, denigrare, svalutare, contrapporre il mondo dell’aldiqua al mondo dell’aldilà?
Ho ancora in mente certi santi che facevano le gare a chi pativa di più e maltrattava il suo corpo col richiamo del cielo, l’unico luogo dove un cristiano ha diritto di riposare. E questo l’hanno fatto molte volte adoperando il mistero dell’Assunta, collegato al mistero più grande dell’Ascensione è una verità più vere della fede cristiana, anche se proclamata solo in questo secolo. Ma il fatto che la Madonna sia stata portata in cielo “in anima e corpo” è contro o a favore del corpo? Il fatto che Cristo abbia scelto di salvarci incarnandosi in un corpo come il nostro è pro o contro delle realtà corporali? La fede nei nuovi cieli e nella terra nuova è a favore o a scapito del nostro cielo e della nostra terra?
Il groviglio sta tutto qui. Io vedo il mistero dell’Assunzione della Madonna della Ascensione di Cristo e dell’ eternità non come la svalutazione del nostro mondo e del nostro corpo, ma come la più grande esaltazione e rivalutazione. Il mistero ci insegna che la realtà corporale che viviamo, la nostra “tenda” del tempio, non solo è bella e santa e godibile ma è la via che Dio ha preferito per portarci alla pienezza. Che non sarà l’eliminazione del corpo, ma la sua glorificazione e il suo completamento.
Perciò non vedo nessuna contrapposizione fra la sabbia di Lignano e il paradiso, fra la nostra gioventù mezza nuda e arrostita con la radio che schiamazza e i santi del cielo, vestiti solo di luce, scottati dall’amore di Dio e intenti a cantare “Santo, santo, santo” a oltranza. Si tratta di far divenire eterno e per tutti ciò che è solo per pochi e dura un solo attimo.
La Chiesa, riuscirà finalmente a guadare il corpo dell’uomo e della donna, con tutte le potenzialità e funzioni e bellezze, compresa la sessualità, con occhi illuminati da questo mistero? Riusciremo a vivere e a godere tutto ciò di cui si può godere senza dover attenderci tutto nell’aldilà?
La Bibbia dice che il corpo dell’uomo e della donna li ha creati il Signore che, a opera conclusa, era contentissimo della sua fatica, di questo specchio della sua bellezza. Una tradizione della Chiesa, troppo lunga e ampliata, fa sospettare invece che il corpo non sia un dono di Dio, da adoperare in letizia, ma un dispetto del diavolo, di cui disfarsi il prima possibile. Esattamente il contrario del mistero del corpo glorificato di Maria e di Cristo.


Nessun commento:

Posta un commento